L'Orrore di Rosario

 

Viviamo in un periodo incerto e a volte spiazzante. Tuttavia fa ancora piacere guardare alla Scena Mediterranea e veder germogliare gioielli come questo nuovo EP dei MALEFICU SANTIFICATU.

L’Orrore dovrebbe essere l’ultima fatica, ma poi accade che puntualmente Rosario Badalamenti tiri fuori dal cilindro qualche novità. Sarà ancora così? Ne parliamo con l’interessato cercando di avere conferme e certezze per questo straordinario esempio di black metal nostrano.


Dunque Rosario, come nasce L’Orrore, pensavamo già che il progetto fosse stato archiviato con Il Disprezzo del 2015.

 

In effetti L’Orrore nasce dalle stesse registrazioni in studio de Il Disprezzo. Solo che avevamo lasciato i brani a livello demo, senza definire né il cantato, né gli arrangiamenti. Ho trovato ingiusto non completare l’opera. Di solito sono una persona ordinata e, come sempre accade, anche gli altri hanno ritenuto fosse saggio completare il lavoro.

 

Possiamo definire la lunga carriera dei Maleficu Santificatu divisa in due periodi. Il primo più selvaggio, che va da Il Male a La Pietà del 2008, mentre il secondo, rappresentato anch’esso da quattro EP, che va da Il Rancore a L’Orrore, più controllato e attento ad una certa vena melodica. Questo disegno musicale è stato voluto fin dall’inizio? E in che direzione va l’evoluzione dei Maleficu con quest’ultimo lavoro?

 

In realtà non c’è mai stato alcun disegno. Diciamo che tutto è sempre stato spontaneo. Ossia suonare del grezzo black metal. Se qualcosa nel tempo si è diciamo ordinata è dovuta alla maturità di Agghiastru che, come ben puoi immaginare non smette mai di ficcarci il muso. Sono però contento di ogni singolo lavoro. In particolar modo ritengo alcuni brani dell’ultimo EP davvero crudi e malefici. Mi riferisco per esempio a Orrore & Tirannia, sicuramente quella potrebbe essere una nuova direzione per il futuro.

 

Fin dall’ascolto della traccia di apertura, Anima Malefica, non si può non notare una certa propensione per la melodia e un atteggiamento quasi thrash, anche questo aspetto ti soddisfa ed è voluto?

In parte sì, ma credo che queste sfumature le noti poiché abbiamo concluso l’area di esplorazione di questo progetto. Quando dicevo che i Maleficu potevano considerarsi conclusi, intendevo proprio dire che a livello di influenze, pur partendo dal black metal canonico, avessero finito l’indagine. Ecco perché negli ultimi tempi mi sono anche dedicato ad altri progetti nuovi come Tirannia, Tabula Rasa, Balata o Vasamatri, per andare oltre la musica proposta dai Maleficu.

 

 

A differenza del tuo progetto solista, stoppato temporaneamente al 2014, i Maleficu sembrano non arrestare la produzione.

 

Diciamo che la risposta sta nella non complessità della registrazione. Capita che ci si ritrova in studio e si buttano giù dei riffs. Se il tempo è buono allora si miete vendetta. Non occorre preoccuparsi tanto del suono. Invece con 3 è tutto un po’ più complicato. Mi servono dei buoni suoni artificiali e quindi un lavoro più intenso in studio.

 

Poco fa parlavi di futuro, ce ne sarà uno per i Maleficu Santificatu? Cosa pensi si aspettino i fan ancora oggi?

 

I fan secondo me vedono il progetto Maleficu come rassicurante. Un po’ come gli Slayer o i Cannibal Corpse. Dicono, sì sperimentate pure, ma poi vogliono lo stesso disco fino alla morte. I nostri EP un po’ lo sono, ma serviva proprio a sondare un terreno nel quale trovare nuove soluzioni. Una volta che tutto è stato visto e raccontato, non vedo motivo per andare oltre. Finiremmo per ripetere noi stessi e per un musicista questo equivale alla morte creativa. Il futuro quindi? Non so dirti. Quando ci ritroviamo in Sicilia salta sempre qualche prova ed è abitudine registrare sempre. Dovevamo fare già qualcosa quest’estate, ma poi si è deciso di rimandare al nuovo anno. Ma cosa? Un altro EP? Un disco ufficiale? Non lo sappiamo neanche noi. Quello che posso dirti è che io ho voglia di fare qualcosa di nuovo e ancora più estremo, ma le registrazioni di Via Lucis ci hanno bloccato per circa due anni. Non mi chiedere in che modo.

 

Praticamente non hai né rassicurato né allarmato, e forse va bene così. Noi speriamo sempre in un continuo rassicurante, visti i tempi. Un altro aspetto interessante sono i testi e i disegni, parlane un po’.

 

I testi sono un chiaro attacco frontale alla miseria umana. Non c’è redenzione per la razza. L’uomo deve solo farsi la guerra ed infine estinguersi. Confido per questo in due grandi presidenti quali Trump e Kim Jong Un, ma vedrai che alla fine prevarranno gli interessi economici di pochi a discapito dei tanti servi che affollano il pianeta. A questo punto invochiamo il risveglio della Terra che, come un cane si scrolla di dosso le zecche, così il pianeta possa scrollarsi di dosso l’essere umano. Non sono neanche più capace di insultarlo poiché le nefandezze che mette in atto superano qualsiasi senso di disprezzo. L’umanità ha bisogno di un tiranno. Così come i libici avevano bisogno di Gheddafi. Ma oggi la nuova tirannia è globale. Non ha un nome, non ha un volto, non ha un confine o una bandiera. Diventa tutto più difficile capire chi ci sta inculando e per quale scopo. Ma ci sta inculando, credimi. Riguardo ai disegni sono sempre rivolti a questo luogo post apocalittico dove ruderi di civiltà umana si palesano nei suoi antichi monumenti. Sarcofagi, totem scheletrici, croci, fiumi di sangue rappreso. Disegnati a cazzo, ma è il nostro stile, come la musica. Il Disprezzo aveva in primo piano i demoni a guardia del fiume di sangue, mentre nel nuovo L’Orrore, i quattro scheletri bambini sullo sfondo, vengono portati in primo piano. In una sorta di legame visivo, così come lo è stato per la musica.

 

Perché non fai qualche live? Qualcuno me lo chiede sempre…

L’hanno chiesto anche a me. Una roba di tot date in giro per l’Europa. Unica condizione, non esibire svastiche o riferimenti fascisti. Ho chiesto se andava invece bene il mio look total black, gli occhiali da sole durante lo show, visto che sono un po' fotofobico, e l'accento terrone, dato che sono nato siciliano. Mi hanno risposto: ''non c'è problema''. Capisci? Non c’è problema. La verità è che il black metal ha perso ogni significato artistico. Ai più non interessa quel che pensi o rappresenti, interessa solo portare avanti un linea politica senza personalità. Vedere vecchie glorie black metal trasformate in rock star e suonare con l’orchestra è stato il punto più basso del genere. Cazzo, non mi devi dire cosa fare o cosa non fare. Tu stai chiamando un artista. Intuisco invece che vuoi solo l’ennesimo pupazzo che porta avanti una scena/idea precisa di metal estremo. No, Rosario Badalamenti non è un pupazzo!

 

Molti ti accusano di essere nazistoide, tu come rispondi?

 

Che sono degli imbecilli. Il punto non è essere nazi o comunista. Ma esprimere la proprio personalità attraverso un ragionamento il più possibile aderente alla Storia, e la storia spesso la scrive… Quello che rifiuto categoricamente è l’uso politico e non della religione. Tutti i totalitarismi, se fosse stato conveniente, avrebbero usato la religione, e in questo i nazisti non sono stati da meno. E poi come cazzo fai a darmi del nazista quando questi per ammazzare ebrei corteggiavano anche i musulmani. Se c’è l’Islam in Europa è anche grazie a zio Adolfo. Coglioni! Per quanto mi riguarda l’essere umano, in nome di Dio, si deve sparare in testa il prima possibile. Dunque, dammi del buon razzista trasversale.

 

Ci sono altre motivazioni per cui i concerti della Mediterranean Scene sono così scarsi?

 

Ma non saprei, Agghiastru ci prova sempre, ma personalmente andare in giro e incrociare teste di cazzo, non è il mio piacere assoluto. Poi io amo la vita comoda, sono vegano e in giro mangi solo merda. Amo dormire bene e i posti dove suonare, specie in Italia, sono una merda. Non c’è più underground. Oggi in Italia se fai musica sei trattato come fossi un terrorista. Inoltre mi sembra che il pubblico non ci sia se non per grandi eventi. Pecore che si radunano in settantamila per vedere dei maxi schermi. Tossici ubriachi che poi si raccontano su facebook quant’è stato figo.  Ultima nota negativa, vivendo tra Germania e Sicilia, e non ho nessuna voglia di sbattermi per provare, o andare a Torino, dove fa base Agghiastru. Una città, tra l’altro, piena di terroni. Come cazzo fa a viverci, me lo chiedo ancora.
 

E non poteva che essere ammonitore l’ultimo messaggio di Rosario, com’è nel suo stile. Non è chiaro quindi se il progetto Maleficu Santificatu andrà avanti o meno, ma intanto godiamoci questo orrore di musica.



 

- marco INCH Productions staff

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