Adunata per la SINTENZA

 

 

Il titolo del debut-EP dei SINTENZA, in uscita il 2 Novembre, è Adunata, e adunata sembra gridare Agghiastru allorquando in quel di Sciacca chiama Sal Asmodeus alle chitarre.

Perché di questo nuovo progetto e della nascita di un EP, non ti pare che di bands nella tua vita ce ne siano fin troppe?

Tutto è nato per caso. In passato mi sedevo dietro alla batteria e organizzavo dei riff che poi sarebbero diventate canzoni, e ancora oggi tutto ciò è successo con Sal. Abbiamo fatto una manciata di prove. Abbiamo registrato quelle sessioni così come venivano proprio perché volevo catturare l’impatto selvaggio che contraddistingue i primi lavori di Addraunara, Inquietu, Lamentu o dei primissimi Astimi.

Sentivi il bisogno di un ritorno al passato quindi, vuoi parlarci degli altri due elementi?

A me il black metal piace grezzo, come lo si faceva un tempo. Anche Sal ha parecchi progetti e lavora in totale indipendenza nell'orbita di un black metal old school, vedi Malauriu, Maronni. Lui sì che è un nuovo elemento per la famiglia, e debbo dirti che la sua affidabilità e maturità mi ha convinto da subito.

Quali sono le mire di questo EP e cosa prevede il futuro dei Sintenza?

Abbiamo iniziato provando, facendo delle jam e poi, man mano, ci siamo accorti che c’era almeno mezz’ora buona di materiale da usare. L’idea è quella di creare una scaletta e magari portarla dal vivo nel catanese, proprio come si faceva nei primi anni 90. Location non impegnativa e un repertorio black metal tradizionale: basso, chitarra e batteria”.

Parliamo quindi della musica. Che sia estremo lo si evince dal titolo, ma quali pensi che siano i caratteri di maggior interesse per il pubblico della Mediterranean Scene?

Quello che volevo cogliere era quell’ingenuità perla nera del primissimo black metal, quando non immaginavi minimamente di poterne vendere una copia ad un amico, per cui ti divertivi e ti mostravi per quel che eri, ossia un primordiale musicante selvaggio. Poi arrivando i soldi tutto è diventato “gestibile”, “controllabile”, dalle esecuzioni che puoi aggiustare in studio, ai suoni puliti e mainstream. Questo è il primo punto che volevo fosse chiaro nei Sintenza. Poi c’è l’aspetto più onirico. Tempi veloci ma anche cadenzati. Atmosfere black tipiche e fredde. Battaglie, ammonimenti all’uomo, condanna della religione. Credo che i fan più vecchi della Scena saranno contenti di sentirci ancora estremi e rozzi, gli altri possono pure non ascoltarci.

TRACK-LIST
Scuru Agghiunnàu, Corra,  Jàpiti Cielu, ‘Uci, Scunfitta Eterna, Jàpiti (…e chiuriti)

 

 

 

 

Copyright © 2013 INCH Productions